Il disegnetto è pieno di simpatia verso quelli di Leguigno.
Oggi per fortuna il confine si è spostato più lontano…ma la dov’è, le cose non son cambiate.
“Le tradizioni locali ricordano un’abbondanza di randellate tra cortognesi e leguignesi e di ammaccature ancora del tutto non scomparse. I documenti d’archivio confermano che non corre buon sangue, già dalla metà del 1300, tra Sarzano e Leguigno per ragioni attinenti i confini tra i due feudi. In controversia ci sono i pascoli e le boscaglie del Foresto, del Lagopudio e della Fola, situate sulla sponda sinistra del Tassobbio, ma usate da tempo immemorabile dalle popolazioni di Cortogno, Sarzano e Migliara di Sarzano….L’ostinazione con la quale, pur perdendo colpo su colpo, i sarzanesi difendono il loro diritto di pascolare e di far legna e vinciglie su questi terreni (nella riva opposta del Torrente Tassobbio) ci attesta che essi avevano un sicuro fondo di verità. Tutto rende attendibile e credibile la loro affermazione che quei terreni erano “comunaglia” loro. Lo stesso nome di “Foresto”, al quale si attribuisce il significato di “foresta”, in realtà potrebbe indicare un possedimento collettivo “fuori dei confini” e, in tal senso, il toponimo è usato in altre realtà medievali dell’Italia.” da Giuseppe Giovanelli – Leguigno – 1997, pag. 57
di Davide Costoli
Basta un fiume, una confine tracciato chissa da chi, per cambiare le persone e la storia.